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Cosa mangiare e perché in 8 locali di Cuneo tra bar, pasticcerie, ristoranti storici e…

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A Cuneo, tipica città del Piemonte col sole di fronte, cantavano Paola Cortellesi e Claudio Bisio in una puntata di Zelig, puoi trovare molti locali storici, dove fare una pausa sfiziosa per rendere la tua scoperta della capitale della Provincia Granda ancora più piacevole.

In questo articolo, ti racconto dove mangiare e perché a Cuneo, a partire dalla storia di attività, come caffè, bar, pasticcerie, ristoranti e molto altro ancora. Cominciamo da Corso Nizza, fiancheggiamo Piazza Galimberti e proseguiamo su entrambi i lati di Via Roma con le sue traverse.

1. Bar Corso

Bar Corso Cuneo

Il bar gelateria risale al 1958, quando i coniugi monregalesi Nina e Piero Basso arrivarono a Cuneo, dopo una lunga esperienza maturata da Piero nel Bar Aragno di Mondovì.

Pensate che il gelato, preparato con materie prime del territorio e frutta di stagione, fece la sua comparsa dal secondo anno di attività e diventò ben presto il marchio di fabbrica del bar.

Partita come attività familiare, dal 2005 due soci su cinque sono eredi diretti dei fondatori. In quasi settant’anni di storia, il Corso ha ottenuto molti riconoscimenti, come Bar d’Italia 2011, oltre alle assidue menzioni tra le Gelaterie D’Italia del Gambero Rosso e ne Il Golosario di Massobri. 

Tutto ciò avvalora l’eccellenza artigiana, riconosciuta anche dalla Regione Piemonte di questo prodotto, realizzato tre volte al giorno in estate e due in inverno, da gustare comodamente all’interno o nel dehors del bar.

Ai gelati si aggiunge una grande varietà di dolci e pasticcini, oltre ai prodotti per colazione, aperitivi e pasti leggeri.

2. Caffè Pasticceria Arione

vetrina Pasticceria Arione Cuneo caffè storico

Proseguiamo con una vera e propria istituzione della Cuneesità: la Pasticceria Arione. La sua nascita risale al 1923, anno in cui Andrea Arione, nonno degli attuali proprietari, decise di aprire a Cuneo il suo caffè-pasticceria nel palazzo ex Cassin di fronte a Piazza Galimberti all’angolo con Corso Nizza.

Fiore all’occhiello della pasticceria sono i Cuneesi al Rhum, che diventarono ben presto il pezzo forte di Arione, tanto da attrarre ospiti illustri, come politici, attori, cantanti, sportivi e scrittori.

Un nome su tutti è quello di Ernest Hemingway. Qui il celebre autore si fermò nel maggio del 1954 su consiglio dell’editore Arnoldo Mondadori, estimatore del prodotto, e acquistò i Cuneesi al Rhum per la moglie in vacanza a Nizza.

Ciò che li rende così speciali è la doppia meringa che racchiude al suo interno la crema al cioccolato e rhum, il tutto ricoperto da cioccolato fondente. Perciò, ecco che cosa mangiare e perché se sei a Cuneo.

Ancora oggi, di originale Arione non custodisce solo la ricetta degli insuperabili cioccolatini, ma anche l’esterno e gli ambienti interni. Questo ha permesso alla bar-pasticceria di entrare a far parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia e di diventare una location da Oscar.

Al suo interno, infatti, sono state girate alcune scene de: I compagni di Mario Monicelli con Marcello Mastroianni e Annie Girardot. Il film fu candidato all’Oscar nel 1963 per il soggetto e la sceneggiatura.

3. Drogheria Giraudo

Da Arione proseguiamo sotto i portici di Piazza Galimberti per raggiungere la Drogheria Giraudo. Qui torniamo indietro al 1950, quando nacque quella che allora era una piccola bottega alimentare

Quanta strada ha percorso la famiglia Giraudo fino ad arrivare ai giorni nostri! Anno dopo anno la bottega si è ampliata: non solo drogheria, come ricorda il suo nome, ma anche gastronomia e confetteria, con tanto di laboratorio dolciario.  

Appena entrati, l’arredamento in legno di fine Ottocento impreziosisce un’esposizione di oltre trecento varietà di caramelle, pastiglie, confetti e cioccolatini, ai quali si affiancano le miscele di caffè macinate sul momento, le spezie e i tè acquistabili sfusi

Una menzione speciale è tutta per le numerose varianti dei Cuneesi, i cioccolatini simbolo delle città, prodotti a mano all’interno del laboratorio dolciario della Drogheria Giraudo, insieme alle tante leccornie.

4. Caffè Bruno

Ci lasciamo alle spalle Corso Nizza, attraversiamo Piazza Galimberti e percorriamo insieme i portici di Via Roma. Qui sotto facciamo tappa in un altro locale storico di Cuneo: Caffè Bruno.

Già l’insegna la dice lunga sulla storia di quello che nel 1864, tre anni dopo l’unità d’Italia, prese il nome di: Pietro Bruno Confettiere Liquorista, fornitore ufficiale di Casa Savoia. Pensa che quando il Re si recava a Sant’Anna di Valdieri gli commissionava la preparazione di dolci per tutta la corte!

Le specialità dell’epoca del caffè-pasticceria erano:

  • i cioccolatini egiziani al liquore
  • i pazientini alla vaniglia
  • i marron glacé

Per la sua posizione nel Palazzo del Municipio di Cuneo e la vicinanza con il Teatro Toselli, il caffè diventò il luogo di incontro di artisti, politici e intellettuali, ma non solo.

Anche le persone meno abbienti lo frequentavano per acquistare a poco prezzo le paste di meliga sbriciolate.

Arredamento interno Caffè Bruno Cuneo

L’atmosfera sabauda vive tuttora in questo bar dalle ampie volte a crociera. Da qui i lampadari a goccia illuminano gli arredi in legno, il bancone e i tavoli in marmo nero. Il tutto perfettamente restaurato nel rispetto della storia, riflessa negli ambienti interni ed esterni. Ciò ha permesso a Caffè Bruno di entrare a far parte dell’Associazione Locali Storici d’Italia.

Nel passato più recente, verso la fine degli anni Settanta, il bar introdusse una grande novità per quel periodo. Si tratta dell’happy hour, “l’ora felice”, scandita da ricchi aperitivi con tartine e stuzzichini, che ancora oggi deliziano cuneesi e non. Quindi, ecco che cosa mangiare e perché da Caffè Bruno a Cuneo.

5. Panetteria Basso Guido

Superato Caffè Bruno, proseguiamo pochi metri sotto i portici e giriamo a sinistra in Via Santa Maria, una traversa di Via Roma. Al civico 2, troviamo il panaté cuneese per eccellenza: il Panettiere Basso Guido. Oltre a essere una delle panetterie più antiche della città, è l’unica ad aver conservato il suo forno a legna, costruito a fine Ottocento

E sempre il legno, con il quali sono realizzate le travi del soffitto, rende gli interni del locale rustici e accoglienti. Qui le antiche ricette della famiglia Basso trovano continuità ancora oggi con gli attuali proprietari, prima alle dipendenze degli ultimi discendenti della famiglia Basso.  

Tra le sue specialità, impastate senza l’uso di additivi chimici, senza strutto e con l’utilizzo di lievito madre originale, troverai:

  • Pane integrale con farine biologiche
  • Tupunin, le  tipiche pagnotte cuneesi  
  • Rubatà, i grissini piemontesi arrotolati a mano 
  • Grissini all’acqua 

6. Ristorante Il Nuovo Zuavo

Ristorante Nuovo Zuavo Cuneo

Rimaniamo sotto i portici di Via Roma a Cuneo, ma ci spostiamo nel lato opposto rispetto a quello del municipio. Qui conosciamo un altro locale storico cuneese.

Si tratta del ristorante Il Nuovo Zuavo. “Nuovo” presuppone che ci sia stato un “vecchio”. In effetti, l’insegna dello Zuavo, soldato appartenente al corpo di fanteria delle truppe coloniali francesi, evoca antiche glorie.

Le vittorie a Magenta e Solferino durante la seconda Guerra di Indipendenza del 1859/60. In quel periodo,gli zuavi combatterono a fianco dell’esercito piemontese, in pieno Risorgimento, verso l’Unità d’Italia.

Nel 2015 l’attuale gestione ha rilanciato il locale dall’ingresso appartato, al fondo del cortile del quattrocentesco Palazzo Bonelli.

Aperto negli anni Sessanta del Novecento, lo Zuavo era la trattoria prediletta dagli attori, reduci dalle prove e dagli spettacoli del vicino Teatro Toselli.

Centinaia di foto del jet set appese alle pareti, insieme alla boiserie in legno e al parquet originale, testimoniano tutt’oggi quegli anni ruggenti.

Ma veniamo al sodo: che cosa mangiare e perché qui a Il Nuovo Zuavo a Cuneo? Beh, come allora, memorabili sono i piatti tipici della tradizione piemontese:

  • acciughe al verde
  • vitello tonnato
  • agnolotti
  • risotto al fondo bruno
  • zuppe
  • minestroni con le erbe aromatiche di montagna

7. Polleria Baudino

A pochi passi dal Ristorante Il Nuovo Zuavo, al civico 29 di Via Roma troviamo la Polleria Baudino. Questa bottega risale al secondo dopo guerra, quando i coniugi Baudino, di Boves lui e di Maddalene lei, portarono avanti l’attività della polleria e agnelleria fino agli anni Ottanta

Nel 1987 il centallese Sergio Giraudo, forte della propria esperienza di macellaio, rilevò il negozio, restaurando l’insegna originale vincolata dalla Soprintendenza. Al suo interno, Sergio continuò a vendere polli, conigli, agnelli e introdusse la rosticceria con la vendita di carne cotta allo spiedo.

L’attività proseguì fino all’avvento dell’influenza aviaria intorno al 2007. L’epidemia mise in discussione il business consolidato della polleria, evidenziando nuove esigenze del mercato. A quel punto, insieme alla moglie, Sergio decise di cimentarsi nella gastronomia, seguendo un consiglio datogli da un ligure. Nonostante i timori e le difficoltà iniziali, mai suggerimento fu più azzeccato! 

Ancora oggi la Polleria Baudino propone con successo un’ampia scelta di piatti freschi preparati sul momento e una grande varietà di carni cotte allo spiedo, crude e rollate, oltre alla selvaggina stagionale. Quindi, ecco che cosa prendere da mangiare e perché, se ti trovi da da Polleria Buadino a Cuneo. Il tutto in un piccolo locale completamente rinnovato rispetto agli spazi del secondo dopoguerra, quando i banconi di marmo la facevano da padrone e non esisteva ancora il frigorifero.  

8. Pasticceria Bar Bonfante e Coni Veja

La Pasticceria Bar Bonfante risale al 1910 e diventò di proprietà di Sergio Bonfante nel 1961, quando il pasticcere lo rilevò dalla Pasticceria Fagiolo, in particolare dallo zio di Piero Fagiolo. Quest’ultimo fondò la nota pasticceria cioccolateria produttrice dei cioccolatini Baci di Busca.

In particolare, Sergio era originario di Chivasso, esponente della famiglia a cui venne associata la popolarità dei nocciolini, dolci tipici della cittadina del Canavese, a base di meringa e nocciole piemontesi, riconosciuti come Prodotto Agroalimentare Tradizionale italiano. Un legame forte ancora testimoniato dalle fotografie in bianco e nero, appese alle pareti del locale che accoglie i clienti come un elegante salottino dalla raffinata boiserie.

Qui una vera e propria istituzione è l’ultra centenaria signora Romana Chiavarino Coda, cognata di Sergio Bonfante, nonché storica cassiera. Romana è ancora oggi presenza assidua del locale, il cui attuale titolare è Claudio Bonfante.

Ultra centenaria è anche la produzione di caramelle digestive alle erbe alpine con un distillato di erbe delle montagne cuneesi, denominate Prodotto Tipico Locale.

E sempre sotto la proprietà Bonfante, nell’estate 2022 ha trovato nuova vita un altro locale storico di Cuneo: il Côni Veja, chiuso a inizio anno dopo quasi cinquant’anni di attività. Non possiamo che augurare lunga vita a queste due istituzioni così rappresentative della Cuneesità.

Sei già statə in uno di questi luoghi del cibo? Conoscevi la loro storia? Te ne vengono in mente altri? Fammi sapere nei commenti e se, al di là di questi, vuoi scoprire altre attività commerciali storiche di Cuneo, leggi l’articolo: “6 negozi storici a Cuneo di generi non alimentari: storie di antiche botteghe“.

Questo articolo è il risultato dei post della rubrica #igerscuneoinbottega, da me ideata e curata senza scopo di lucro, per il profilo Instagram: @igerscuneo, l’associazione di appassionatə del social network delle immagini e di fotografia, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il territorio.

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