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Natale Presente, Passato e Futuro a Cuneo, in Piemonte

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Babbo Natale dentro casetta

Anche quest’anno è arrivato Natale! In Piemonte, e in modo particolare a Cuneo e dintorni, lo spirito natalizio si impadronisce di noi sempre più in anticipo. Archiviata la celebrazione dei morti, dal 1° novembre lo spirito natalizio inizia a manifestarsi timidamente con le prime decorazioni.

Non si tratta solo di trovate pubblicitarie, il Natale entra nelle nostre case con alberi di Natale, presepi, addobbi e luminarie, se non da inizio novembre, già dalla seconda metà del mese. Lo fa ben prima dell’8 dicembre, l’Immacolata, riconosciuta solo pochi anni fa come la festività per eccellenza dei preparativi natalizi.

Oltre alle decorazioni, altre protagoniste di questo periodo sono le meravigliose storie rispolverate per l’occasione. Queste si ripetono ogni anno quasi fossero irrinunciabili riti di buon auspicio. Tra le tante, ce n’è una molto famosa che si è rivelata una preziosa fonte di ispirazione per questo articolo. Pensa che quando ero alle medie ho recitato una piccola parte nel suo adattamento teatrale! Si tratta di Canto di Natale, il racconto scritto da Charles Dickens nel 1843. Te lo ricordi?

Facciamo un riassunto: il protagonista è Ebenezer Scrooge, un signore anziano avido, tirchio e meschino, con un cuore duro come il ghiaccio. In poche parole, lo potremmo definire l’anti-Natale fatto a persona. Lo dimostra la sua insofferenza nei confronti di questa festa, considerata da lui stesso solo una perdita di tempo, di soldi ed energie.

Proprio durante la notte della vigilia di Natale, Scrooge riceverà la visita di tre fantasmi: lo spirito del Natale Passato, Presente e Futuro. I tre gli permetteranno di viaggiare nel tempo e nello spazio, per vivere un’esperienza che lo segnerà nel profondo. Non soffermiamoci sui dettagli delle vicende perché, se non ti ricordi bene questo racconto, vale la pena rileggerlo con calma. Solo così potrai cogliere tutta la bellezza e saggezza della sua morale.

In questo articolo, Canto di Natale è il punto di partenza per un’altra storia. Come il Natale del Presente, del Passato e del Futuro si sono manifestati a Scrooge, immaginiamo che vengano a trovarci per portarci alla riscoperta del Natale in Piemonte, in modo particolare nel Cuneese.

Natale Presente: luminarie, mercatini e presepi a Cuneo e dintorni

luci natalizie in mano

Per giocare in casa, parto da Centallo, dove anche quest’anno l’immancabile albero di Natale ha fatto la sua comparsa sulla piazza del mercato con la casetta di Babbo Natale, a fianco della quale c’è la buca delle lettere per raccogliere i messaggi dei più piccoli. Destinazione: Polo Nord.

A pochi chilometri da casa, ci sono tantissimi luoghi in cui lo spirito del Natale è presente più che mai. Infatti, Cuneo e la Provincia Granda ci regalano una serie di eventi natalizi, un po’ per tutte le età, i gusti e le tasche! Scoprili subito nei paragrafi successivi!

IllumiNatale e i mercatini di Natale a Cuneo e dintorni

Cuneo a Natale si illumina d’immenso grazie al fitto programma di IllumiNatale, la versione invernale dell’estiva Cuneo Illuminata. Questa manifestazione ha come protagoniste le luminarie con tanto di spettacoli gratuiti di suoni e colori, che animano le principali vie delle città (Corso Nizza, Via Roma) e Piazza Galimberti dall’8 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024. Nell’ambito dell’evento non mancano i mercatini di Natale, con le creazioni degli artigiani dell’Associazione Made in Cuneo.

  • 2 e 3 dicembre 2023 -> Salone Rosso dell’asilo cattolico di Cuneo sito in via Alba 30
  • 8 dicembre 2023 -> Piazza Virginio
  • 9 e 16 dicembre 2023 -> Via Roma

    L’orario per tutte le date è dalle 10.30 alle 19.30.

A proposito di mercatini di Natale a Cuneo e provincia, alcuni dei più apprezzati, soprattutto per le loro location molto suggestive, si trovano presso:

  • Forte di Vinadio, il 25 e 26 novembre 2023, con accesso libero.
  • Filatoio Rosso di Caraglio, il temporary shop natalizio, accessibile gratuitamente, dal 3 dicembre 2023 all’8 gennaio 2024 -> dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 19.00; sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00 (ad eccezione del 25 dicembre e il 1° gennaio).
  • Savigliano, dove il 16 e il 17 dicembre 2023 l’Ala Polifunzionale si animerà col mercatino natalizio, il Laboratorio degli Elfi, la Casa di Babbo Natale e altre attività per i bambini nell’area esterna all’Ala. Il tutto con ingresso libero e gratuito.
  • Villa di Verzuolo, domenica 3 dicembre, non solo mercatini di Natale nel borgo antico, ma anche il Villaggio di Babbo Natale, con la casetta di Santa Claus, un’area con giochi e laboratori per famiglie, postazione Mangia&Bevi in piazzetta Ala, concerti, spettacoli a tema natalizio per le strade e mercato solidale e vinted (usato) nel Palazzo Drago.
  • Chiusa Pesio, il 3 dicembre, che ospita Nel paese incantato, dove oltre al mercatino natalizio e i presepi alla finestra nel Ruset (il nucleo più antico del borgo) ci sarà anche tanta musica, street food e Babbo Natale in compagnia della Regina delle Nevi.
  • Govone, dall’11 novembre al 17 dicembre 2023, che si trasforma nel Magico Paese di Natale, inglobando anche il castello sulla sommità di una collina delle Langhe. Nella residenza sabauda si svolgono show a mo’ di musical, amati da grandi e piccini e tutto intorno le casette tipiche dei mercatini di Natale.

Presepi viventi a Cuneo

Una delle tradizioni che legano il Natale Presente a quello Passato è il presepe, inventato nel 1223 da San Francesco. Il santo rappresentò per la prima volta la nascita di Gesù nel Santuario di Greggio, in provincia di Rieti, con persone in carne e ossa. Fu il primo presepe vivente della storia. Ritornando in Piemonte e, in modo particolare nella Granda, gruppi di volontari, radunati dalle Pro Loco locali, si cimentano ogni anno, ad eccezione del biennio di emergenza sanitaria, nell’inscenare non solo la natività, ma anche antichi mestieri in alcuni borghi nei dintorni di Cuneo, tra i quali:

  • Andonno -> il 23 e il 26 dicembre 2023 dalle 20.30
  • Valgrana -> si svolge ogni 3 anni. L’ultima edizione è stata nel 2022.
  • Peveragno -> il 24 dicembre 2023 dalle 19.30 e il 26 dicembre 2023 dalle 19.00. Durante questa seconda serata si terrà anche lo spettacolo pirotecnico alle 22.30
  • Prea, frazione di Roccaforte Mondovì -> il 24 e 26 dicembre 2023 e il 5 gennaio 2024 dalle 20.30
  • Bagnasco -> il 23, 24 e 26 dicembre dalle 19.30 apertura delle porte e inizio sacra rappresentazione dalle 21.00.
  • Dogliani Castello -> il 23 e 24 dicembre 2023

In questi paesi, il percorso si snoda tra viuzze strette, illuminate da fiaccole o da lampioni oscurati da sacchi di iuta. Il presepe vivente è l’occasione ideale per aprire al pubblico vecchie cantine, ridare vita a cortili, dove mettere in funzione ed esporre antichi attrezzi, macchinari, in compagnia di animali e di figuranti umani.

A ogni tappa, immancabile la degustazione di un piatto tipico: soma d’aj (fetta di pane sfregata di aglio e cosparsa d’olio d’oliva), patate con salsa aioli, assaggi di salumi e formaggi, polenta, bignëtte (frittelle di mele), mundai (caldarroste) e bevande calde, come tisane, cioccolate, vin brulé. Il tutto dietro il pagamento di un biglietto, come nel caso di Peveragno o Bagnasco, o di un’offerta libera, come ad Andonno. Entrambe le modalità permettono di ricevere la cartina del paese con le varie soste del presepe vivente e coupon staccabili o gettoni per ogni tappa mangereccia.

Il presepe vivente diventa teatro

Un’alternativa non itinerante, ma altrettanto suggestiva e affascinante, è La Sacra Rappresentazione del Presepe Vivente a Costigliole Saluzzo a pochi km da Saluzzo. Si tratta infatti di uno spettacolo recitato e musicale, strutturato come un vero e proprio teatro all’aperto.

La scenografia si snoda nel borgo antico del paese, a partire dal Castello della famiglia Alby, al cui interno si sviluppano i 25 quadri viventi della rappresentazione con 160 personaggi che evocano la natività. Gli spettatori potranno assistere alle rappresentazioni dalle tribune collocate sul sagrato della Chiesa Parrocchiale Santa Maria Maddalena. Lo spettacolo si tiene dal 24 al 27 dicembre 2023 e prevede l’acquisto di biglietti (13 euro per singolo posto a sedere). Qui trovi tutte le info.

Presepi statici a Cuneo

Per chi come me, ama anche i presepi statici, il Cuneese ne offre una grande varietà tra meccanici, storici, artistici, giganti, internazionali, all’interno di chiese o spazi comunitari, all’aperto, come in parchi o per le vie dei paesi. La guida di Presepi in Granda (è su due pagine, basta passare il dito sopra la prima per consultare anche la seconda) è molto esaustiva e torna utile per fare una gita fuori porta a caccia di presepi.

Tra quelli che ho visitato personalmente e che mi hanno più colpito, c’è:

  • lo spettacolare e gigantesco presepe storico di Cavallermaggiore, dall’8 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024, aperto tutti i giorni dal 23 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 con orario: 14.30-18.30 nei giorni feriali e 10.00-12.00 – 14.30-18.30 nei giorni festivi. Chiuso la mattina del 1° gennaio. L’opera d’arte si sviluppa su 300 m2 di superficie con alcune statue alte 50 cm risalenti al Settecento, altre dell’Ottocento alte 30 cm e pezzi novecenteschi provenienti dalla Provenza.
  • il presepe occitano a Tetti di Dronero, dal 24 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 dalle 14.30 alle 18.00
  • la rassegna Presepi in Grotta nella Grotta dei Dossi, la grotta più colorata d’Italia, a pochi km da Mondovì
  • Stradafacendo… Natale a Piasco, dal 16 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024, con centinaia di presepi artistici e alberi di Natale per le vie del paese
  • Lu Presepiu, dal 12 novembre 2023 a domenica 28 gennaio 2024, nella borgata Camoglieres di Macra il tradizionale presepe allestito negli antichi forni comunitari

Natale Passato a Cuneo e in Piemonte

Paesaggio nebbioso e innevato in bianco e nero con pino al centro

Dopo questa carrellata di eventi dove aleggia lo Spirito del Natale Presente nel Cuneese, accogliamo lo Spirito del Natale Passato, che ci porta a spasso nel tempo quando eravamo piccoli e ancora più lontano, all’epoca dei nostri antenati.

Se i bambini di oggi scrivono a Babbo Natale, noi da piccoli credevamo in Gesù Bambino. Era a lui indirizzata la nostra letterina, con la quale chiedevamo i doni. Questo ce lo può raccontare lo spirito del Natale Passato in Piemonte. Lo stesso facevano i nostri genitori e nonni. Le loro generazioni, però, hanno vissuto Natali molto meno generosi e consumistici rispetto a quelli della nostra infanzia e di quelli attuali.

Ad esempio, in base ai racconti del secondo dopoguerra, Gesù Bambino lasciava ai piccoli caramelle, mandarini, breviari o libricini di proverbi, fiabe, favole e qualche indumento, come calze, guanti, sciarpe, ecc…

Mio papà ricorda ancora quando chiese a Gesù Bambino un pallone per giocare a calcio. Erano gli anni del Grande Torino e il piccolo Gino sognava di imitare i suoi beniamini in cortile, in piazza e per strada. Ebbene sì, i bambini erano ancora liberi di giocare all’aperto da soli senza nessun pericolo. La mattina di Natale si svegliò e trovò sotto il cuscino una pallina da tennis un po’ spelacchiata. Ancora oggi, per lui, fu il regalo più bello e prezioso che ricevette durante la sua infanzia.

I giocattoli come bambole e soldatini arrivavano, infatti, solo ai figli dei notabili del paese, come ai bambini del sindaco, del medico, del ragioniere o del geometra. Queste figure erano delle vere e proprie istituzioni delle comunità sia di pianura che di montagna.

Per festeggiare Natale, le decorazioni erano poco diffuse nelle case e soprattutto non erano così ricche e variegate come quelle dei giorni nostri. Il luogo dove veniva rappresentata al meglio la natività era la chiesa, a cui ci si recava per la messa di mezzanotte.

Infatti, mio papà non ricorda di aver mai addobbato né un albero di Natale né realizzato un presepe. Mia mamma creava i personaggi del presepe disegnandone e ritagliandone le sagome sul cartone. Dovrà aspettare l’età adulta per acquistare le prime statue in gesso e fare un presepe con tutti i sacri crismi.

Per la capanna o grotta, utilizzava del materiale di recupero oppure pietre o legno, procurato da suo papà (mio nonno). Sempre lui portava a casa un pino che, come per magia, si popolava di paste secche il giorno di Natale. Una volta che mia mamma e le sue sorelle andavano a dormire, mia nonna infornava dei biscotti a forma di ciambella, che poi appendeva all’albero. In questo modo, faceva credere alle sue figlie che fosse tutto merito del passaggio di Gesù Bambino.

La meraviglia e la felicità delle piccole erano indescrivibili anche perché, come concordano i miei e buona parte dei loro coetanei:

Non avevamo quasi nulla
e ci bastava poco
per essere davvero felici,
non come oggi che abbiamo tutto,
ma ci manca il più.

Su quest’ultimo pensiero si potrebbe aprire cinicamente un dibattito sulla nostalgia e mitizzazione del passato, che spinge spesso le persone ad affermare: “Si stava meglio, quando si stava peggio”.

In realtà, lo spirito del Natale Passato risponderebbe con tutta una serie di immagini di povertà materiale ma di ricchezza d’animo, a partire dai pasti delle feste: poveri, essenziali ma sostanziosi. Sedersi a tavola, infatti, era il momento ideale per rafforzare l’unione tra i membri della famiglia, appianare dissapori e trasmettere ai più giovani il significato del Natale.

ravioli ripieni alla vernantina

In effetti, i piatti consumati una volta non erano paragonabili alle portate dei nostri lauti pranzi o cenoni natalizi. La carne era un alimento più unico che raro. Solo ogni tanto a Natale, dopo enormi sacrifici, faceva bella mostra sulle tavole sotto forma di bollito o cappone.

In mancanza della carne, si puntava sulla pasta fatta in casa, come i ravioli. Il loro ripieno non era mai di carne, ma di verdure, come patate e porri. Piccolo lusso goloso era il panettone, rigorosamente con canditi e uvetta (non ne esistevano mille mila varianti) e la fiòca. Questo termine piemontese indicava la neve e per estensione anche la panna montata, che veniva servita come accompagnamento del tradizionale dolce natalizio.

Dopo il pranzo di Natale, la giornata trascorreva all’insegna delle storie, del canto e del gioco. Si giocava a carte e a tombola, per stare tutti insieme e celebrare al meglio la festa più importante e sentita dell’anno.

Natale Futuro in Piemonte e nella Granda

Cristina Bertolino storyteller travestita da Babbo Natale

Lo stare insieme con la nostra famiglia è ciò che unisce il Natale Passato e Presente ovunque e, in modo particolare in Piemonte e nel Cuneese. Probabilmente l’essenza dello spirito natalizio continuerà a perpetuarsi anche in futuro. Per molti è, infatti, una delle poche occasioni per riuscire a incontrarsi e trascorrere del tempo con tutti i parenti.

In occasione del Natale imminente, ricongiungersi con i propri cari al di fuori del nucleo familiare è tornata a essere una realtà possibile, dopo un periodo in cui questa normalità era diventata una chimera. Forse, proprio per questo motivo, venute meno le misure di distanziamento sociale della pandemia, il desiderio di riabbracciarsi, stare uniti e condividere si è rivelato più forte, intenso e profondo che mai. Ci è sembrato quasi di ritornare alle origini e alla sostanza, accantonando il materialismo di regali, abbuffate e decorazioni, per riscoprirne il valore più autentico.

mani di due anziani una sull'altra

Ritrovata la libertà di stare insieme, che ci era stata sottratta durante la pandemia, questo diritto è tornato di nuovo a essere un’abitudine scontata, un rituale secolare assodato, e non solo a causa della nostra memoria corta. Neanche il tempo di riprenderci dall’epidemia di COVID-19 che ben due guerre si sono abbattute indirettamente su di noi, con tutte le loro conseguenze collaterali. A questi drammi, si è sommata la mattanza quotidiana di donne, vittime delle violenza maschile, per cui è attualmente in corso una mobilitazione dell’opinione pubblica.

Ancora una volta, lo spirito del Natale Futuro accende una luce di speranza, soprattutto nel buio che domina tutte le situazioni difficili. Questo barlume, che a volte può sembraci più tenue che mai, ci ispira pace, libertà, eguaglianza e gratitudine a partire dai piccoli gesti quotidiani. Quindi, non possiamo che essere gratə per l’opportunità di vivere un Natale sereno nel tepore delle nostre case e circondatə dai nostri affetti, rivolgendo un pensiero speciale a chi per i motivi più disparati non può fare lo stesso.

Che ne pensi di questo viaggio tra il Natale Presente, Passato e Futuro
nella provincia più grande del Piemonte?
Anche i tuoi genitori e nonni ti hanno raccontato aneddoti simili
sul Natale nel Cuneese o in Piemonte e, perché no, anche in qualche altra parte d’Italia?! Fammi sapere: sono molto curiosa di conoscere storie, tradizioni e ricordi di famiglia a tema natalizio!

E se Natale è la quintessenza della condivisione di ricordi individuali che diventano memoria collettiva, prima di salutarti ti lascio questa filastrocca, composta per gioco quando ho partecipato a una sfida in rima a tema natalizio.

Ogni anno stessa storia,
tanta voglia di far baldoria
con abbuffata per la gloria
e tombolata accessoria.
Ore e ore seduti al tavolo
che urge danza liberatoria,
ma Natale è magia transitoria,
di cui serbare tenera memoria.
Il mio augurio è che non sia illusoria,
ogni anno diversa storia.

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2 thoughts on “Natale Presente, Passato e Futuro a Cuneo, in Piemonte

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